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"Cap-2 del Protoccolo di Staking Babylon: Analisi delle Dinamiche e Impatti sulla Partecipazione"

"Cap-2 del Protoccolo di Staking Babylon: Analisi delle Dinamiche e Impatti sulla Partecipazione"

Giorno: 11 ottobre 2024 | Ora : 09:31

Analisi del Protoccolo di Staking Babylon: Cap-2 e le Sue Dinamiche

Il protocollo di staking Bitcoin Babylon ha recentemente concluso la fase Cap-2, suscitando interrogativi riguardo alla partecipazione e all'interesse degli utenti. Sebbene siano stati messi in staking circa 22.891 BTC, il coinvolgimento della comunità sembra essere diminuito rispetto alla fase precedente. In questo articolo, analizzeremo le ragioni di questa calma apparente e il futuro dell'ecosistema Babylon.

Perché la fase Cap-2 è così tranquilla?

Durante la fase Cap-1, il protocollo ha visto un'alta partecipazione, con commissioni di rete che hanno raggiunto livelli elevati. Gli utenti si sono affrettati a mettere in staking i loro BTC, portando a un limite di 1.000 BTC raggiunto in poco più di 3 ore. Al contrario, la fase Cap-2 ha mostrato una partecipazione più contenuta, con una media di commissioni che ha raggiunto un massimo di 30 satoshi per byte. Questa differenza può essere attribuita a diversi fattori.

Cambiamenti nelle regole di staking

Una delle principali modifiche tra Cap-1 e Cap-2 riguarda le regole di staking. Mentre Cap-1 imponeva un limite di staking e commissioni elevate, Cap-2 ha introdotto un meccanismo di "tempo illimitato e quantità illimitata". Questo ha consentito agli utenti di partecipare senza la pressione di un limite temporale rigoroso. Inoltre, l'aumento del limite di staking per transazione da 0.05 BTC a 500 BTC ha reso il protocollo più accessibile per le istituzioni che desiderano effettuare staking di grandi volumi.

La diluizione dei punti di staking

Un altro fattore che ha contribuito alla calma di Cap-2 è la diluizione dei punti di staking. Mentre nella fase Cap-1 ogni blocco generava 3.125 punti, in Cap-2 questo numero è aumentato a 10.000 punti, ma distribuito su una quantità maggiore di BTC messi in staking. Ciò significa che i guadagni per i piccoli investitori sono stati significativamente ridotti, il che ha potuto influenzare il loro entusiasmo nel partecipare.

Staking dominato da istituzioni e progetti

La composizione degli indirizzi partecipanti è cambiata drasticamente. Nella fase Cap-1, circa l'80% dei BTC messi in staking proveniva da progetti di staking liquido, mentre nella fase Cap-2 questa percentuale è aumentata fino a quasi il 90%. Questo ha portato a una diminuzione della partecipazione da parte degli utenti privati, rendendo il protocollo sempre più dominato da istituzioni e progetti di staking.

Chi sta ancora mettendo in staking BTC?

Nonostante la calma, alcuni progetti di staking continuano a giocare un ruolo importante. Tra i sette protocolli di staking analizzati, Lombard ha messo in staking 7.166 BTC, rappresentando il 31,66% del totale in Cap-2. Altri protocolli come Solv, Chakra e pSTAKE hanno raggiunto tassi di staking del 100%. Queste istituzioni sono diventate i principali attori nel panorama dello staking di BTC, evidenziando un cambiamento nella dinamica del mercato.

Il futuro della sicurezza nel protocollo Babylon

Nonostante i vantaggi di convenienza e guadagno, sorge la questione della sicurezza nel contesto delle piattaforme di staking. Mentre Babylon ha promosso un sistema di staking sicuro e decentralizzato, l'uso di soluzioni di custodia ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei fondi degli utenti. Eventi passati, come l'attacco a Bedrock, hanno reso gli utenti cauti riguardo alla sicurezza delle piattaforme di staking, ponendo interrogativi sul futuro della fiducia nel sistema.

In conclusione, sebbene Babylon stia cercando di promuovere un ecosistema di staking accessibile e sicuro, è fondamentale che la sicurezza rimanga al centro dell'attenzione per garantire la fiducia degli utenti e la crescita a lungo termine del protocollo.